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i migliori vini scelti per voi

Montevetrano

Un vino che è una scommessa. Un vino che ha fatto incetta di riconoscimenti, ha conquistato molti palati e le classifiche di gradimento dei maggiori critici del settore. Ecco un'etichetta da provocazione sperimentale che è diventata in poco tempo il riferimento per la viticoltura di zona.

Nanni Copè

Un'etichetta che in soli tre anni si è imposta come autorevole esempio di eccellenza vitivinicola nazionale. Due ettari e mezzo di vigna coltivata con attenzione, metodo e passione.

Fiano di Avellino 2010 Picariello Ciro

Un'etichetta onesta, credibile e convincente. Ecco il Fiano di Avellino. Questo vino conferma l'ascesa sfolgorante di Ciro Picariello, entrato nella top five dei personaggi più amati dai cultori del Fiano di Avellino. Settima vendemmia per Rita e Ciro Picariello, la grande rivelazione nel mondo del Fiano di Avellino che ha ottenuto per il secondo anno consecutivo la segnalazione «Vino Slow», il più ambito dei riconoscimenti tra le guide specializzate italiane.

Terre del Principe

Dieci anni di successo per questa azienda che ha contemplato una serie di eventi, tra cui un convengo sul Pallagrello e Casavecchia e l'uscita di un volume su tali vitigni. L'azienda ha recuperato una cantina del IX secolo e aperto il Bed&Wine.

Villa Matilde

Un complesso intervento di archeologia enologica che ha portato l'avvocato Avallone al recupero del falerno del Massico. Oggi Villa Matilde può vantare la custodia delle viti selezionate nella zona d'origine del Falerno. Il vino cantato dai poeti latini è rappresentato in tutto il mondo dal Camarato.

Ambruco Pallagrello Nero 2010 Terre Del Principe

Il tono del bicchiere rivela sempre grande eleganza, ossia profumi puliti e netti di frutta fresca, corredo di note balsamiche non eccessivo, buon bilanciamento tra note dolci e lievi accenni fumé che fanno capolino qui e là. In bocca lo ritroviamo con un attacco inizialmente dolce sulla punta della lingua, una strada possibile appena accennata perché poi la beva è dinamica, fresca, discretamente sapida, con una chiusura finale giustamente amara che lascia il palato pulito e senza alcun problema.

Costa D’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2010 Cuomo Marisa

Continua la sfida per Cantine Marisa Cuomo: produrre vini eccellenti secondo l'antica tradizione vinicola di un piccolo paese a picco sul Golfo di Salerno, in una terra magica ed impervia. L’uva che cresce aggrappata alla roccia di Furore è esposta alla magica azione del sole e del mare della Costa d’Amalfi. Al fascino della geometria dei vigneti dell’azienda, si aggiunge la suggestiva cantina scavata nella roccia.

Cupo 2010 Pietracupa

Ormai da diversi anni i vini di Pietracupa di Sabino Loffredo sono tra i migliori bianchi italiani, una vera certezza per chi è alla ricerca di vini che sappiano unire la tensione acida, la densità minerale e la ricchezza aromatica. Il vertice della produzione è senza dubbio il Cupo, un Fiano che nasce nel cru Toppole a Montefredane, affinato esclusivamente in acciaio. L’annata 2010 conferma l’altissima costanza qualitativa di questa etichetta, anche quando, come in questo millesimo, si presenta in una versione diversa da quelle che siamo abituati a conoscere, più lineare e agrumata, scorrevole, meno ricca e compatta rispetto ad altre annate, ma di straordinaria sapidità, dinamica, fresca e lunghissima. Uno dei vertici della produzione bianchista italiana.

Greco di Tufo 2011 Di Prisco

Ecco la rivelazione dell’anno, mai Antonio Pesce era riuscito a centrare questo vino in modo così sublime e perfetto. Mineralità sparata senza se e senza ma, freschissimo, dissetante. Altro che cucina di mare, potrebbe affrontare anche un bue brasato nell’Aglianico senza alcun problema.

Greco Musc’ 2010 Contrade Di Taurasi

Il termine “muscio” si ricollega alla caratteristica dell’acino, la cui buccia piuttosto spessa prende il sopravvento con la maturazione rispetto alla polpa, dando l’aspetto “moscio” al chicco. Con queste premesse morfologiche è facile intuire come si tratti di un’uva “sfavorevole” nella resa in vinificazione: poca polpa e poco liquido, ma la famiglia Lonardo, con Antonella e il marito Flavio Castaldo in testa, intuirono immediatamente le peculiarità uniche di questo vitigno, decidendo di vinificarlo in purezza.

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