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Cesenatico, degustazione locale con Trebbiano d’Abruzzo

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Trovarsi a passeggiare lungo il Porto Canale dell’antico borgo marinaro di Cesenatico è un invito ad un momento di relax multisensoriale, quando all’imbrunire dal lungo e sottile specchio d’acqua che raggiunge sfumature dal verde cupo al nero, si riflettono con chiarezza i dettagli delle vele colorate e tipiche delle imbarcazioni che ogni famiglia di pescatori caratterizzava per distinguersi. Il fascino del canale “leonardesco” la cui mappatura è circondata dal mare, fa da spartiacque alla veneziana ai lati di levante e di ponente, dove sono adagiate casine dal simpatico ornamento cromatico, con le finestre piene di fiori a sbalzo: a dividerle ordinatamente sono le diramazioni di stretti vicoli e stradine lastricate a ciottoli, alternate a piazzette pittoresche (quella delle Conserve ha una sua storia unica), con le botteghe e le bancarelle che offrono un’ampia esposizione di oggettistica artigianale, con prodotti alimentari del territorio che richiamano in maniera univoca la cultura, la tradizione e la vera storia marinara del borgo.
Questo luogo di accoglienza romagnola per la sua particolare struttura architettonica richiama anche la poesia: a tal proposito nel centro storico si trova Casa Moretti oggi divenuto museo nel cui giardino si organizzano interessanti letture delle opere del poeta crepuscolare Mauro Moretti, un’occasione per plasmarsi in un’atmosfera surreale. Arte e cultura gastronomica danno vita a manifestazioni e mostre tutto l’anno.

Nell’aria profumo di mare…. con un’offerta di ristorazione ricca per offrire ai visitatore il pesce fresco dell’Adriatico.
Affacciato sull’incantevole specchio d’acqua del canale si trova il Ristorante La Buca della famiglia Bartolini, che è riuscita a fare un ottimo intervento di ristorazione, tra i più rilevanti in Romagna, attraverso le attuali cinque attività.
Oggi sono focalizzata sulla Buca, la cui storia inizia nel 1985 dal nonno Stefano seguito dal padre Marcello Bartolini. Attualmente il nipote Andrea ultima generazione svolge un ruolo importante, concentrato e determinato nell’ immettere nuovi concept e format originali.
La Buca si presenta in netto contrasto con il vociare del fuori; si entra in un ambiente rinnovato ed etereo, fatto di luci soffuse, arredato con grande gusto ed eleganza, dai suoni ovattati sembra proprio di essere in una cambusa . Nel 2013 il locale ha meritato una stella Michelin e da allora la mantiene, poi ha subito una trasformazione migliorativa dotandosi di ben due cucine a vista e un maggior spazio di accoglienza, oltre ad un nuovo concetto nelle scelta delle bottiglie che compongono la cantina, curata oggi dal Sommelier Mauro Donatiello (con me in foto), che dal suo arrivo si è concentrato sulle bolle, portando fino a 120 champagne le presenze nella carta dei vini.

IL MARE NELLA SUA ESSENZIALITA’ : la filosofia della famiglia Bartolini.

Con a capo lo chef Gregorio Grippo dal 1986, che personalmente si occupa di reperire ogni giorno il pesce freschissimo al locale mercato ittico, l’obiettivo dichiarato è seguire le “stagioni del pesce” ed offrire un percorso degustativo nitido e pulito. Il 75% dei prodotti cucinati viene proprio dall’Adriatico, questo per testimoniare un patrimonio ittico spesso ingiustamente sottovalutato.

Scelgo il Menù Essenziale, e tra le portate che ho gradito di più c’è il piatto storico che rappresenta la firma dello chef: Carpaccio di Ricciola con artemisia, salsa tonnata alla mandorla e riso croccante. Delicato e armonico nelle diverse consistenze.

Un’esplosione di sapori ben combinati tra loro nella seconda portata: Sottobosco di Mare, frutti di mare adagiati su di una crema di porro, fiori di zucchine, tartufo, polline e silene.

Superlativi i Cappelletti con all’interno ripieno di formaggi freschi del territorio accompagnati da crudo di Gambero Rosso e levistico (sedano di monte).

Wine pairing di pari livello ad una cena che non lascia spazio a nessuna sbavatura, scelgo il rinomato Trebbiano d’Abruzzo di Emidio Pepe 2019.
Un vino straordinario e di grande espressione, eleganza ed autorevolezza, ottenuto da una varietà antica ed indigena delle Colline Teramane.
Sicuramente longevo con grande capacità di evolversi nel tempo. Intensità e complessità olfattiva si snocciolano verticalmente in sentori di mele, frutta secca, con una punta di mandorla, erbe officinali, foglia di pomodoro, funghi.
Sorso secco e pieno, molto appagante ed avvolgente sorretto da una buona struttura: ripercorro in bocca gli identici profumi percepiti, con in più una gradevole nota salina e minerale che donano una freschezza equilibrata.
Lunga la persistenza gusto olfattiva che rende armoniosamente appagante e memorabile questa degustazione.

La serata è giunta al termine, lancio un ultimo sguardo sulla cartolina di Cesenatico così luminosa e contagiosa ma questo è solo un arrivederci!

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