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i migliori vini scelti per voi

Tenuta dell’Ornellaia

Un'azienda che diventerà il tempio del Masseto dove l'imperiale Merlot avrà un radicamento fisico effettivo. Un luogo che diventerà di culto tra i tanti appassionati del rosso bolgherese. Il terroir di Ornellaia è capace di tenere in scacco qualsiasi capriccio climatico.

Poliziano

L'anno di prima uscita del Nobile di Montepulciano "Vigna Asinone Riserva" è il 1983 , dopo che le uve della vigna dell'Asinone erano state imbottigliate per la prima volta come Nobile nel 1982. Con questo nome escono le annate '83-'85-'88-'90 ottenute da Prugnolo Gentile con piccole aggiunte di Canaiolo Nero, Colorino e Mammolo, maturate in legno grande e "fuori disciplinare", almeno per le regole d'allora, che consentivano ancora l'uso di uve a bacca bianca. Un vino di gran carattere legato al territorio e al Sangiovese.

Pietroso

Il vigneto è impiantato esclusivamente a Sangiovese e si trova in tre zone distinte nel comune di Montalcino, ciò permette di avere un prodotto equilibrato anche in annate con caratteristiche climatiche particolari. I terreni sono molto vocati, ricchi di scheletro, godono di un ottima insolazione e di un microclima estremamente favorevole, questo favorisce la produzione di una materia prima di alta qualità,grazie anche al costante ed attento lavoro manuale, alla potatura verde e al diradamento dei grappoli.

MastroJanni

È dal 1975 che Mastrojanni scrive storia con i suoi vini collezionando premi in tutto il mondo. E in quegli anni, a iniziare un’avventura vitivinicola a Montalcino, erano veramente in pochi. Oggi, grazie ad un terroir eccezionale e a uomini che in esso hanno creduto per decenni, Mastrojanni è uno dei produttori di Montalcino più rispettati dai conoscitori.

Fattoria Le Pupille

Il Saffredi ed Elisabetta geppetti: ecco la vera sostanza di questa cantina di Istia d'Ombrone. Vini che sono figlie della Terra di maremma, vini golosi, complessi e mai complicati. Ecco i segreti del Saffredi: suolo e clima.

Isole e Olena

Un amore per la vigna e il territorio che è segno della passione di Paolo De Marchi. Il Cepparello 2009 lascia a bocca aperta, un modello di grazia e profondità che gli assicura un posto d'elite.

I Fabbri

Un'azienda nata dalla passione per la ricerca della qualità, l'amore per la natura ed il rispetto delle tradizioni. Già nel corso del 1600 la famiglia Grassi produceva vino ed olio, sui pendii incantati delle rinomate colline di Lamole, nel cuore dell’odierna regione del Chianti Classico, appena sopra Greve. Generazione dopo generazione, esperienza e lavoro fanno approdare i poderi della famiglia Grassi ad una eccellenza qualitativa assoluta nella produzione di vino ed olio.

Guado al Tasso

Ogni annata, ogni terreno, ogni idea che si voglia mettere in atto è un nuovo inizio, una nuova ricerca di margini qualitativi sempre più elevati. La Marchesi Antinori esprime la propria passione per la viticoltura cercando margini di miglioramento sempre più sottili. Per questo si effettuano continui esperimenti nei vigneti e cantine con selezioni di cloni di uve autoctone ed internazionali, tipi di coltivazioni, altitudini dei vigneti, metodi di fermentazione e temperature, tecniche di vinificazione tradizionali e moderne, differenti tipologie di legno dimensioni ed età delle botti, e variando la lunghezza dell'affinamento in bottiglia.

Grattamacco

Un vino dettato dal terroir. Ricco, longevo e mediterraneo, frutto di una perfetta sinergia tra vigna e cantina. In cantina si opera l'esaltazione della materia prima attraverso una fermentazione artigianale in tini troncoconici.

Cibo e vino

Un buon abbinamento deve tendere al perfetto equilibrio tra cibo e vino, la ricerca - per chi ha una certa esperienza – viene quasi spontanea e tende a coniugare – per quanto possibile le tre usuali metodologie di abbinamento (abbinamento per contrapposizione e concordanza dei sapori tra cibo e vino, abbinamento per tradizione territoriale, abbinamento legato alle stagioni), al fine di ottimizzare il contesto oggettivo stagionale con i fatti soggettivi (territorio, cibi). In pratica diamo una breve descrizione di queste metodologie: Abbinamento per contrapposizione e concordanza di saporiL'abbinamento più piacevole si ha quando il vino esprime caratteristiche organolettiche opposte a quelle del cibo. Quando un piatto é particolarmente grasso (lo zampone ad esempio) sarà bene abbinarlo ad un vino rosso fresco (inteso come acidità del vino), sapido e, possibilmente vivace che contrastando l'untuosità del cibo ripulisca la bocca e alleggerisca la pesantezza del piatto. Nel caso citato è classico e sicuramente azzeccato l’abbinamento tra zampone e lambrusco. Il sapore dolce di un cibo tende a prevalere, soprattutto nel caso dei dessert. Poiché non esistono vini secchi che possano reggere il confronto con il carattere dolce di un dessert é decisamente meglio assecondare il contenuto zuccherino del piatto e abbinare un vino dolce(concordanza piatto dolce vino dolce).Tendenzialmente il corpo del vino deve essere proporzionale alla struttura del piatto e quindi un piatto piuttosto complesso che necessita di una preparazione elaborata dovuta al tipo di cottura, alla quantità o preziosità degli ingredienti, va abbinato ad un vino altrettanto complesso e robusto, di buon invecchiamento, che possa cioè non essere sovrastato dalla personalità del cibo. Un piatto leggero e delicato di conseguenza non dovrà essere "coperto" da vini troppo importanti o dotati di una pronunciata componente aromatica, ma si sposerà ad un vino schietto, leggero e giovane. Ogni piatto dovrebbe essere accompagnato idealmente da un vino diverso, e quindi al variare delle portate andrebbe variato il vino, perché ogni piatto presenta proprie caratteristiche gustative. Ovviamente i casi messi in evidenza (grassezza, dolcezza, struttura/complessità) sono solo tre aspetti delle svariate combinazioni che si possono determinare,allo scopo indichiamo succintamente alcuni esempi (solo i casi di contrapposizione che riguardano il “salato”) : Tendenza dolce e grassezza del cibo vogliono vino con buona acidità, effervescenza e sapidità (es. uova al burro in tegame bene vino bianco fresco e sapido tipo trebbiano)succulenza ed untuosità del cibo vogliono alcolicità e tannicità (pollo in spezzatino al tegame con patate bene un vino rosso giovane tipo aglianico o sangiovese)sapidità tendenza amarognola o acidità richiedono morbidezza nel vino (risotto al radicchio e carciofi va bene un buon rosso morbido tipo montepulciano o primitivo con buon affinamento) persistenza gusto/olfattiva, speziatura e aromaticità nel cibo richiedono morbidezza ed intensità olfattiva nel vino (spaghetti ai frutti di mare al cartoccio li abbiniamo ad un buon sauvignon o ad un traminer del collio) Abbinamento per tradizioneUn piatto tipicamente regionale o locale va generalmente abbinato ad uno dei vini della stessa zona per creare un'affinità di profumi e di sapori e per caratterizzare l’originalità della combinazione cibo-vino. Pensiamo – ad esempio - alla particolarità e, direi, unicità, dell’abbinamento assai tipico tra la bottarga e la vernaccia sarda! Abbinamento legato alle stagioniQuesto abbinamento si basa sul principio logico che in estate difficilmente prepareremo piatti tipicamente invernali e viceversa. In inverno avremo piatti grassi e particolarmente elaborati mentre in estate tendenzialmente piatti leggeri, da qui è evidente che in estate non berremo un Barolo perchè adatto a piatti strutturati e complessi ! Ovviamente se ci troviamo in una baita in montagna questo è possibile…..ma non è la regola.