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A cena dentro le mura del Castello di Albereto

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Appunti gourmet:
a cena dentro le mura del Castello di Albereto

Vicino a Rimini, se si è alla ricerca di un posto fuori dal comune per andare a cena e vivere un’esperienza multisensoriale e piacevole, il mio suggerimento, che è anche un caldo invito, è di prenotare al ristorante nel bellissimo Castello di Albereto

Il top per una cena romantica, ma anche per una sera informale o un lieto momento di condivisione con amici: in estate questo luogo gode di uno scenario senza eguali: cenando in giardino si può osservare un panorama mozzafiato, soprattutto se arrivate prima del tramonto e poi fino a notte piena, abbracciando con un solo sguardo l’Adriatico e le inconfondibili cime di San Marino.
Accomodandomi al tavolo ho subito percepito la sensazione confortevole di essere avvolta dalle mure antiche del castello, in un ambiente simil-provenzale, con un arredo molto curato ed elegante dove il ciottolame a terra e la roccia delle bordure del terrazzo panoramico sono esaltate da luci soffuse di abatjour originali e nell’aria un sottofondo di musica “Smooth jazz”.

Superato il primo positivo impatto, vengo accolta dal personale, molto gentile ed attento, e sto per dare inizio alla prova della cucina: cosa mi aspetterà?

Menù mirato che unisce proposte di terra e di mare: fusioni di alchimie gusto-olfattive-visive.

Il menù è stato studiato con molta ricercatezza e mi informano che seguono la stagionalità e privilegiano la freschezza delle materie prime. Nelle singole ricette ogni elemento trova la giusta collocazione ed in modo calibrato: non si vuole esagerare, e almeno per quanto riguarda la mia degustazione, non si eccede nella sperimentazione ma si propongono accostamenti elaborati a regola d’arte con materie prima di eccellenza.
Con piacere ho notato un approccio solido al territorio, in primis la selezione dei rinomati salumi della “Norcineria Celli” di Novafeltria, già da me sperimentati in passato (spoiler: a breve proseguirò con i loro particolari formaggi..)

Il protagonista del periodo

Il tartufo nero che è presente sia nei primi piatti che nei secondi; però quello che mi ha sorpreso, dove la creatività dello Chef Simone Ricci
secondo me ha raggiunto la punta massima è nel piatto "fusion", che mi sono ripromessa di provare la prossima volta; consiste nel mettere insieme i "Passatelli" della nostra Romagna con la zuppa Ramen in puro stile giapponese e frutti di mare; il profumo proveniente dal tavolo accanto era davvero interessante, ed i commenti entusiastici!
La mia scelta è caduta sul Risotto e Parmigiana: melanzane, pomodoro fresco, mozzarella, basilico e parmigiano; tutti gli ingredienti di una parmigiana si legano meravigliosamente con l’inimitabile riso Carnaroli di Riserva San Massimo: un gusto rotondo che riesce molto bene ad amalgamare i singoli ingredienti, e poi la cottura perfetta del riso, dovete assolutamente provarlo.
Come secondo piatto la scelta cade sul Manzo scottato, fichi al the nero, aceto balsamico e pecorino di fossa. Si tratta di controfiletto di manzo scottato alla piastra per pochi secondi, pecorino di fossa fondente, fichi secchi cotti nel the nero e glassati aceto balsamico. Al palato è delicato , posso confermare che tutti gli elementi di entrambi i piatti si fondono armoniosamente.
In abbinamento un Franciacorta Cavalleri Blanc de Blancs 2014, ed un mio personale complimento per la carta dei vini….

Ringrazio tutto lo staff composto da giovani volenterosi, preparati e professionali, che offrono un servizio impeccabile dall’inizio alla fine: un’esperienza sensoriale completa, un ambiente stupendo e curato, per vivere una serata d ricordare.

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