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Tenuta Santini

Vini e Cantine di Romagna:
un focus sulla mia terra

Tenuta Santini

Trasudano passione le parole di Sandro Santini, da 20 anni al timone dell’azienda di famiglia che sul Sangiovese e sui Colli di Rimini ha costruito la propria storia e la propria missione.
Dalla cantina alla vigna, dal racconto della storia di famiglia alla degustazione, Sandro sprigiona genuinità e rispetto per una tradizione, un territorio e un lavoro che negli anni ’60 suo nonno avviò, e che resta il punto di riferimento.
Omaggiare quella storia, valorizzarla e traghettarla verso nuovi traguardi è ciò che la Tenuta Santini sta facendo.
Sandro è presidente della "Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini", al cui interno guida anche il progetto Rimini Rebola: da 3 anni a questa parte il gruppo di produttori locali - arrivati a 17 - si adopera per la divulgazione della Rebola, menzione tradizionale che rappresenta un vino bianco semi-aromatico e che può essere solo "Colli di Rimini".
All’arrivo in questo storico caseggiato rosso pompeiano mi accoglie una vista panoramica sull’anfiteatro di vigne di proprietà, esposte a sud/sud-ovest, che rivestono colline soleggiate e basse, a poco più di 100 metri di altitudine, e accarezzate dal vento tipico di “garbino”.
Dei complessivi 28 ettari, 22 sono vitati con predominanza Sangiovese, da cui 𝐓𝐞𝐧𝐮𝐭𝐚 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐢 ricava 3 dei suo vini più importanti: "BEATO ENRICO", "CORNELIANUM" E "BATTARREO".
"BEATO ENRICO" è stato il primo e attualmente se ne producono 20.000 bottiglie all’anno. La curiosa storia sul nome di questo vino, un Sangiovese in purezza a cui un passaggio in legno regala un’evoluzione particolare, ce la racconta Sandro nel video. Di gradazione alta, rappresenta il cuore dell’azienda, simbolo di uno stile e di una storia fedele a sé stessa.
Tra le varie evoluzioni del progetto enologico, "CORNELIANUM" (dal nome latino di Coriano) è un Riserva, mentre "BATTAREO" è il vino che potenzialmente, nelle parole di Sandro, può dar luogo a una grande storia enologica, con l’introduzione del taglio bordolese.

L’ultima, ambiziosa scommessa della Tenuta Santini, “𝐎𝐑𝐈𝐎𝐍𝐄”

È proprio come la costellazione più famosa del cielo che intende brillare "ORIONE", il più recente dei progetti enologici di cui parla Sandro Santini, titolare dell’omonima Cantina. Legata alla grande soddisfazione per questa nuova “storia” enologica appena nata, scorgo anche una certa emozione nelle sue parole.

L’anno di avvio è il 2015, quando vede la luce la prima bottiglia di "Orione". Sandro me lo descrive come un "Sangiovese che subisce il territorio, ma proprio per questo ne è anche un grande interprete".
Tramite il Sangiovese riusciamo a leggere il territorio, a testimoniarlo e a costruire un racconto per il consumatore”. Con "Orione", Tenuta Santini ha voluto creare il suo primo "CRU", unico tipo di Sangiovese, proveniente da unica vigna, che, si auspica, diverrà a breve sottozona Coriano: a simboleggiare la purezza del vitigno, estrema garanzia del rispetto delle materie prime di base, e soprattutto per dare più strumenti di comprensione e raffronto per i consumatori e i degustatori, i quali attraverso un disciplinare riescono a intercettare e comprendere meglio le caratteristiche tipiche, anche per differenza rispetto ad altre zone e altri comuni limitrofi. Una chiave di lettura, quindi, che doni unicità con parametri ben precisi.
In degustazione "Orione", che Alessandra Santini versa nei calici, veste un bel rosso rubino brillante, al naso è intenso e fine, netti e puliti sentori di frutti di bosco che a loro volta si intersecano con un floreale di viola e rosa canina per slittare su un leggero finale speziato. Al palato è, in primis, avvolgente; calore e morbidezza si bilanciano bene a sapidità, freschezza e tannicità non invadente, per un esito molto equilibrato. Credo che “𝐎𝐫𝐢𝐨𝐧𝐞” sia un vino già eccellente, ma che sarà in grado di dare il meglio di sé negli anni a venire.
In abbinamento non posso che appellarmi alla tradizione locale, quindi un piatto di tagliatelle fatte in casa con ragù e piselli.
Cari lettori, vi lascio con il video sulla Tenuta Santini:

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